Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Le tre deleghe sulla riforma processuale introdotte dalla legge n. 103 del 2017 (di Pierpaolo Dell'anno)


Con il presente contributo, l’Autore analizza le tre importanti deleghe – in materia di intercettazioni, impugnazioni e ordinamento penitenziario – contenute nella recente legge n. 103 del 2017 (c.d. Riforma Orlando), evidenziandone tanto gli aspetti migliorativi quanto quelli che potranno eventualmente rivelarsi più problematici. Non sono mancate brevi considerazioni in ordine agli aspetti trascurati dal legislatore delegante sui quali si attendeva da tempo un intervento normativo.

The three legislative delegations concerning criminal justice provided by the Law no. 103/2017

With the following contribution, the author analyses the three important enabling acts - regarding the phone tapping, appeals and penitentiary arrangements - contained in recent law no. 103 of 2017 (the so-called “Riforma Orlando”), highlighting both the improvement aspects and those that may prove to be more problematic. There is also a short considerations on the aspects neglected by the legislator on which a regulatory intervention had long been expected.

IL PERIMETRO DEL LAVORO La riforma Orlando, frutto di un accorpamento in un unico testo di tre progetti di legge approvati dalla Camera (atti nn. 2798, 2150 e 1129) e di una serie di proposte di legge di iniziativa parlamentare [1], ha trovato la luce dopo un lungo e complesso iter di lavori parlamentari durati circa due anni e mezzo [2]. Si tratta di intervento normativo ad ampio raggio che ha investito rilevanti settori del diritto penale, della procedura penale e dell’ordinamento penitenziario. Sotto il profilo strutturale, consta di un unico articolo formato da ben novantacinque commi e vi sono in esso racchiuse anche tre importanti deleghe contenenti principi e criteri ai quali il Governo dovrà attenersi per la messa a punto delle nuove discipline in materia di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, di impugnazioni e di ordinamento penitenziario. Il legislatore quindi non si è limitato alla approvazione di innovazioni del codice di procedura penale “immediatamente efficaci” ma ha anche fatto ricorso alla “delegazione”, che è considerato lo strumento più adatto per riformare materie particolarmente complesse, materie su cui le coalizioni politiche incontrano oggettive difficoltà a pervenire ad accordi. Prima di entrare in medias res occorre chiarire che il lavoro verterà unicamente su queste tre deleghe e l’angolo di visuale del medesimo sarà esclusivamente di matrice processualpenalistica. LE NOVITÀ IN MATERIA DI INTERCETTAZIONI La delega che attiene alla materia delle intercettazioni può essere suddivisa, e conseguentemente esaminata, in due parti: 1) una prima parte [3] alquanto generica, con inevitabili ampi spazi di manovra lasciati al delegato, ruota attorno al diritto alla riservatezza che deve trovare piena e concreta attuazione anche, e soprattutto, nell’ambito delle intercettazioni, non essendo possibile anteporre l’ottica dell’ef­ficienza alle garanzie individuali quali la violazione della libertà alla segretezza della corrispondenza, il diritto di difesa, l’inviolabilità del domicilio e altre ancora; 2) una seconda parte, invece, riservata al nuovo ed invasivo strumento di captazione ormai noto come trojan [4] ed, in particolare, all’arduo tentativo di renderlo il più conforme possibile ai canoni costituzionali e convenzionali. Procediamo con ordine. La prima parte della delega è, dunque, caratterizzata dal rafforzamento delle condivisibili esigenze di riservatezza di tutti i soggetti coinvolti a qualsiasi titolo nelle attività captative e dal rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo, tra i quali rientra appunto quello alla libertà e alla riservatezza della corrispondenza e delle comunicazioni [5]. A conferma di ciò, i primi punti su cui il [continua..]

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