Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Novità sovranazionali (di Francesca Manfredini)


LA DIRETTIVA 2016/800/UE SULLE GARANZIE PER I MINORI INDAGATI O IMPUTATI NEI PROCEDIMENTI PENALI Lo sviluppo della cooperazione giudiziaria penale nell’ambito dell’Unione europea ha recentemente condotto all’approvazione della Direttiva UE 2016/800 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 maggio 2016, sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali (in G.U.U.E. 21 maggio 2016, L 132), la quale dovrà essere recepita dall’ordinamento interno entro l’11 giugno 2019. Tale iniziativa si inserisce all’interno del più ampio obiettivo di sviluppare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, il quale, conformemente a quanto sancito nelle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere del 1999, si fonda, come è noto, sul principio del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie. Poiché il presupposto fondamentale per l’attuazione di tale principio è che gli Stati membri ripongano fiducia reciproca nei rispettivi sistemi di giustizia penale, le istituzioni europee sono da tempo impegnate nel ravvicinamento delle legislazioni nazionali dei Paesi dell’Unione. L’opportunità di delineare uno statuto di garanzie specificamente disegnato per rispondere alle esigenze dei “soggetti vulnerabili” (con ciò intendendosi quei soggetti che, per ragioni relative all’età o a condizione fisiche o psichiche, non sono in grado di comprendere o seguire il contenuto e il significato del procedimento penale) è stata per la prima volta suggerita dal Consiglio con la Risoluzione relativa a una tabella di marcia per il rafforzamento dei diritti procedurali di indagati o imputati in procedimenti penali (in G.U.U.E. 4 dicembre 2009, C 295), la quale si poneva lo scopo di realizzare un’armonizzazione delle fondamentali garanzie procedimentali in grado di assicurare un pieno rispetto del diritto all’equo processo in tutto il territorio dell’Unione. A tal fine, la tabella di marcia, che è stata integrata nel Programma di Stoccolma – Un’Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini (in G.U.U.E. 4 maggio 2010, C 115), a testimonianza del valore fondamentale attribuito dall’Unione alla tutela dei diritti della persona nel procedimento penale, invitava le istituzioni europee ad adottare misure concernenti: il diritto alla traduzione e all’interpretazione (misura A), il diritto a informazioni relative ai diritti e all’accusa (misura B), il diritto alla consulenza legale e all’assistenza legale (misura C), il diritto alla comunicazione con familiari, datori di lavoro e autorità consolari (misura D) e garanzie speciali per gli indagati o imputati vulnerabili (misura E). La Direttiva 2016/800/UE rappresenta la trasposizione sul piano normativo di quanto stabilito dalla misura E [continua..]

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