Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore
30/01/2022
Fascicolo 1

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RIFORMA CARTABIA, ANALISI DELLA L.N. 134 DEL 2021
Prospettive e tempi della digitalizzazione del processo

La riforma Cartabia preannuncia l’arrivo del processo penale telematico. Il contributo ne analizza la provvisoria configurazione, così come risultante dalla trama della legge delega, fornendo altresì alcune indicazioni al delegato per un’attuazione meditata, che sappia tesaurizzare il portato degli sviluppi tecnologici, garantendo innesti armonici con i valori ...
di Francesca Delvecchio, Ricercatore di Diritto processuale penale – Università di Foggia

Nuove ipotesi di documentazione mediante videoregistrazione e di collegamento a distanza

Sulla base di un sistema tecnologico divenuto più accessibile nelle modalità di fruizione e meno oneroso economicamente, la legge-delega promuove, nel nome di una maggiore efficienza ed accelerazione dei tempi processuali, l’ampliamento delle ipotesi di videoregistrazione degli atti e di partecipazione a distanza al procedimento. Aldilà delle suggestioni evocate dal ...
di Rita Lopez, Ricercatore – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Notificazioni al difensore dirette all'imputato

La legge delega, intervenendo sulla disciplina della notificazione, intende consolidare il sistema delle notifiche mediante consegna al difensore. L’analisi dei diversi criteri direttivi farà emergere un quadro che sembra privilegiare la conoscenza legale dell’atto, in netta controtendenza rispetto ai più recenti arresti della giurisprudenza.  
di Caterina Scaccianoce, Ricercatore di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Palermo

La notizia di reato: sagoma, tempi di iscrizione e controlli

Al fine di ovviare all’eccesiva durata dei procedimenti penali italiani, la c.d. “riforma Cartabia” ha provveduto anche in relazione alle indagini preliminari: ha disposto che il legislatore delegato introduca un controllo giurisdizionale sulla tempestiva iscrizione oggettiva e soggettiva delle notizie di reato. In particolare, proprio la verifica giudiziale sulla ...
di Chiara Fanuele, Professore associato di Diritto processuale penale – Università di Siena

Cronometria delle indagini e rimedi alle stasi procedimentali

L’insieme delle direttive in commento rimodula i termini delle indagini preliminari, accresce i diritti informativi di indagato e persona offesa e, soprattutto, prevede un controllo del giudice sulla stasi del procedimento dovuto all’inerzia del p.m. Ne dovrebbe derivare un apprezzabile incremento delle garanzie difensive e del tasso di legalità del sistema. Il legislatore ...
di Alessandra Sanna, Professore associato di Diritto processuale penale – Università di Firenze

Opposizione all'atto perquirente non seguito da sequestro

L’art. 1, comma 24, della legge 27 settembre 2021, n. 134, reca i principi e criteri direttivi cui il Governo deve attenersi, in sede di attuazione della delega, in materia di controllo giurisdizionale della legittimità della perquisizione. In particolare, deve essere introdotta la possibilità di proporre opposizione al g.i.p. avverso il decreto di perquisizione al quale non ...
di Giorgia Padua, Dottore di ricerca in Diritto pubblico – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Le contravvenzioni estinguibili in fase investigativa

La delega al Governo a prevedere una causa di estinzione delle contravvenzioni destinata ad operare nella fase delle indagini preliminari, per effetto del tempestivo adempimento di apposite prescrizioni impartite dall’organo accertatore e, alternativamente, del pagamento di una somma di denaro determinata in una frazione del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione ...
di Mauro Violante, Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

I criteri di priorità dell'azione penale tra legge e scelte organizzative degli uffici inquirenti

L’Autrice ripercorre a grandi linee la storia dei criteri di priorità dell’azione penale. Richiama in termini generali il contenuto del dibattito dottrinale, i primi tentativi, ad opera dei dirigenti di alcuni uffici inquirenti, di farne uso nei programmi di organizzazione, la ricerca di una qualche base normativa che potesse legittimare il ricorso a criteri di priorità ...
di Vania Maffeo, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L'estensione della procedibilità a querela: la ragionevolezza delle scelte

La delega ‘Cartabia’, nel tentativo di recuperare efficienza e ragionevole durata del processo, incide in materia di procedibilità, aumentando le fattispecie accertabili su querela della persona offesa e snellendo il sistema di notificazioni verso quest’ultima. Nel rispetto dei criteri direttivi, poi, si invita il Governo ad istituire una nuova ipotesi di remissione ...
di Orietta Bruno, Ricercatore confermato di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Rimaneggiamento delle regole per non procedere: archiviazione e udienza preliminare

Al fine di implementare l’efficacia e l’efficienza del filtro preliminare dell’accusa, la l. n. 134/2021 ha modificato i presupposti per richiedere l’archiviazione e per emettere la sentenza di non luogo a procedere. La nuova formula, che esige «una ragionevole previsione di condanna», suscita, però, qualche perplessità: da un lato, essa rischia ...
di Rosita Del Coco, Professore associato di Diritto processale penale – Università degli Studi di Teramo

La spinta deflativa: le modifiche ai procedimenti speciali

Anche se i punti della delega dedicati alla riforma dei riti alternativi (art. 1, comma 10 e comma 22) non sono forse tra quelli che hanno suscitato l’immediato interesse degli interpreti, è indubbio che la loro efficace implementazione condizioni il buon esito delle finalità perseguite dal legislatore delegante. I principi e i criteri direttivi in essi enunciati sono volti ad ...
di Elena Zanetti, Ricercatore di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Milano

L'estensione della non punibilità per particolare tenuità del fatto

 Il legislatore delegato è chiamato a rimodulare i confini applicativi dell’istituto di cui all’art. 131-bis c.p. con un intervento di chirurgia normativa che segue due direzioni antinomiche: da un lato, l’ancoraggio del parametro edittale al minimo della pena (due anni) e non più al massimo (cinque anni) conduce ad una estensione dell’alveo operativo ...
di Elga Turco, Professore associato di Diritto processuale penale – Università del Salento

Evoluzioni della giustizia riparativa nel sistema penale

Alla luce della presenza di molteplici istituti che in modo più o meno diretto rievocano logiche riparative, si è posta la necessità di delineare una disciplina organica, che, sulla scorta delle linee guida sovranazionali, consenta di cogliere e sviluppare le potenzialità di un nuovo paradigma di giustizia: oltre ad una cornice definitoria e di principi generali, ...
di Valentina Bonini, Professore associato di Diritto processuale penale – Università di Pisa

Giudizio in assenza: maggiori garanzie

Con l’obiettivo di superare alcune criticità dell’attuale disciplina sul processo in assenza, talvolta già affrontate dalla giurisprudenza con interventi “creativi”, la l. 27 settembre 2021, n. 134, detta delle direttive di delega molto dettagliate. La parola adesso passa al Governo, il quale dovrà “tradurre” le indicazioni del delegante in ...
di Annalisa Mangiaracina, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Palermo

La razionalizzazione del dibattimento e il preteso recupero dell'immediatezza

L’art. 1, comma 11, l. 27 settembre 2021, n. 134 contiene i criteri e le linee guida cui il legislatore delegato dovrà attenersi nell’apportare le modifiche al codice di procedura penale inerenti il giudizio. Tra questi particolarmente controversa risulta essere la modifica concernente le conseguenze in termini di rinnovazione della prova da gestire a fronte del mutamento del ...
di Mariangela Montagna, Professore associato di Diritto processuale penale – Università di Perugia

L'udienza predibattimentale monocratica

L’art. 1, comma 12, l. n. 134/2021, nell’ambito della delega al Governo per la riforma del codice di procedura penale, prevede per i procedimenti a citazione diretta davanti al tribunale monocratico ex art. 550 c.p.p. una inedita udienza predibattimentale, volta a vagliare la fondatezza dell’esercizio dell’azione penale. L’istituto suscita non poche ...
di Nicola Triggiani, Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università di Bari “Aldo Moro”

Nuove ipotesi d'inammissibilità dell'impugnazione

La manovra correttiva sull’inammissibilità dei motivi di appello viene collocata nel contesto delle prioritarie esigenze di efficienza e celerità che animano la “Riforma Cartabia”. Dalle direttive di delega della l. n. 134/2021 emerge la volontà di comprimere i tempi dell’appello e si percepisce l’onda lunga derivante dalle indicazioni contenute ...
di Paola Maggio, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Palermo

La rivisitazione del giudizio di appello

Gli interventi normativi in tema di giudizio di secondo grado sono finalizzati a circoscrivere l’ambito dell’appellabilità oggettiva, a semplificare il procedimento con la celebrazione del giudizio camerale non partecipato, salvo che la parte appellante o l’imputato chiedano di partecipare in presenza. Inoltre la delega amplia l’operatività del concordato sui ...
di Ada Famiglietti, Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

L'innovata fisionomia del giudizio di legittimità

La “riforma Cartabia”, nome con il quale è noto l’intervento di modifica del sistema processuale penale di cui alla legge delega 27 settembre 2021, n. 134, attende di essere attuata con riferimento alla trasformazione del giudizio di fronte alla Corte di cassazione. Si tratta di un intervento volto a sostituire il contraddittorio orale con quello cartolare, al fine di ...
di Andrea Chelo, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Cagliari

Un'attesa lunga vent´anni: il ricorso straordinario per l'esecuzione delle sentenze della Corte di Strasburgo

A distanza di più di vent’anni dalla Raccomandazione R (2000) 2 del 19 gennaio 2000 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, la l. n. 134/2021 prevede finalmente l’introduzione di un nuovo, autonomo rimedio revocatorio per l’esecuzione del giudicato di Strasburgo. Si chiude così la lunga parentesi di supplenza pretoria culminata con ...
di Rosa Maria Geraci, Professore associato di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

L'amministrazione dei beni sottoposti a sequestro e l'esecuzione della confisca

Amministrazione dei beni sequestrati ed esecuzione della confisca sono temi a lungo trascurati nel contesto processuale. Obiettivo della legge delega, quanto a gestione dinamica dei cespiti appresi, è congegnare una disciplina organica, seppur attraverso un criterio direttivo che, assumendo ad archetipo proprio la norma (art. 104-bis disp. att. c.p.p.) che oggi regola la materia, non ...
di Paolo Troisi, Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Procedimento penale e diritto all'oblio

Il presente contributo si propone di analizzare la portata dell’innovazione delineata dal delegante in rapporto all’obiettivo di implementare il diritto all’oblio attraverso la deindicizzazione di contenuti online idonei a rivelare la sottoposizione dell’interessato a procedimenti penali che hanno avuto un esito per lui favorevole. Il terreno è dunque quello del ...
di Giulia Mantovani, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Torino

L'istituzione dell'Ufficio per il processo

Al comma 26 dell’art. 1 la legge delega 27 settembre 2021, n. 134 prevede un’articolata disciplina dell’ufficio per il processo, concepita come struttura organizzativa stabile e non “emergenziale”, destinata a operare anche dopo il raggiungimento degli obiettivi del P.N.R.R. L’Ufficio per il processo, nello spirito della riforma, dovrebbe rappresentare uno ...
di Raffaele Tecce, Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Pena pecuniaria: nuova disciplina, vecchi problemi

 Sebbene la riforma introduca degli spunti interessanti, soprattutto in materia di pena pecuniaria sostitutiva, l’ec­cessiva genericità dell’art. 1, comma 16, l. 27 settembre 2021, n. 134, da un lato, e le difficoltà sociali-economiche che attanagliano il Paese, sembrano minare in radice l’intento di restituire effettività alla pena ...
di Matteo Rampioni, Dottore di ricerca in Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

L'ampliamento delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi: luci e ombre

La riforma delle sanzioni sostitutive costituisce uno degli assi portanti della c.d. legge Cartabia. Tuttavia, nonostante la condivisibilità delle principali opzioni politico-criminali che la innervano, soprattutto se rapportate all’odierno assetto del sistema sanzionatorio, qualche dubbio permane per la scelta di fondo di non elevare le nuove misure al rango di vere e proprie pene ...
di Giuseppe Amarelli, Professore ordinario di Diritto penale – Università degli Studi di Napoli Federico II

Una semantica persuasiva nel disegno di revisione delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi. Dalle parole ai fatti

La prospettiva di scopo alle radici della riforma Cartabia, per la parte di pertinenza del diritto sostanziale, è la riduzione della centralità del carcere attraverso misure che combinano prevenzione e risocializzazione, nella cornice delle garanzie tradizionali. Parole chiave: sanzioni sostitutive, sistema sanzionatorio.
di Andrea Abbagnano Trione, Professore aggregato di Diritto penale dell’economia – Università degli Studi del Molise

Le modifiche in tema di prescrizione del reato

Il lavoro intende soffermarsi sulle modifiche introdotte dalla l. n. 134/2021 in tema di prescrizione, considerando, nello specifico, i cambiamenti nel caso di sospensione e interruzione della prescrizione oltre alla nuova figura della cessazione. Per la commistione di elementi e principi di diritto sostanziale e processuale, sia in ambito nazionale che internazionale la complessità ...
di Cristina Colombo, Ricercatore di Diritto penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Improcedibilità e ragionevole durata del processo: uno stupefacente caso di evaporazione del processo

L’improcedibilità, introdotta dalla recente riforma del processo penale, è frutto di un compromesso, volto ad ottenere il consenso dei pentastellati, ostili alla prescrizione sostanziale, causa estintiva del reato. Sono previsti termini di durata massima per le fasi dell’appello e del ricorso in cassazione con un complesso regime di proroghe, differenziato per categorie ...
di Paolo Ferrua, Professore emerito di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Torino

Il regime progressivo dell'improcedibilità e le questioni intertemporali

 Le problematiche interpretative del nuovo istituto della improcedibilità, si intensificano in riferimento agli aspetti intertemporali, i quali, anche per il non felice tenore letterale utilizzato dal legislatore, impegnano l’interprete nella ricerca di una “lettura” coerente con l’intentio legis. Parole chiave: improcedibilità, diritto ...
di Filippo Giunchedi, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Roma Niccolò Cusano

Disposizioni a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere

Le modifiche introdotte dalla l. n. 134/2021, immediatamente precettive, sono volte a rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, essenzialmente mediante l’estensione della portata applicativa delle previsioni interpolate all’omicidio tentato e alle fattispecie tentate dei reati considerati e alla introduzione di un nuovo caso di arresto obbligatorio in ...
di Laura Capraro, Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Effettività della difesa tecnica del detenuto: le nuove garanzie dell´art. 123 c.p.p.

Uno degli interventi sicuramente apprezzati della riforma “Cartabia” è la comunicazione al difensore di tutte le impugnazioni, dichiarazioni e richieste presentate dal detenuto o dall’internato. Tale obbligo sorge in capo alla direzione dell’istituto penitenziario o all’ufficiale di polizia giudiziaria, così sollevando il soggetto in vinculis da un ...
di Francesca Romana Mittica, Dottore di ricerca in Diritto pubblico – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

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