Riciclaggio di capitali e finanziamento del terrorismo ai tempi del Covid-19 nel rapporto di MONEYVAL
Le ricadute della crisi pandemica in atto non sembrano risparmiare neppure il crimine internazionale e transnazionale, pronto anzi ad approfittarne, anche modificando il consueto modus operandi, pur di incrementare i suoi profitti illeciti. Tale è il dato che emerge dall’ultimo Rapporto curato dal Comitato di esperti sulla valutazione delle misure anti-riciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo del Consiglio di Europa (MONEYVAL), pubblicato il 3 settembre 2020.
Sorto nel 2002 quale evoluzione dell’originario Comitato ristretto di esperti sulla valutazione delle misure anti-riciclaggio (PC-R-EV) – istituito nel 1997 come sotto-comitato del Comitato europeo per i problemi della criminalità (CDPC) – MONEYVAL è stato elevato, dal 1° gennaio 2011, al rango di organismo indipendente e permanente di controllo, responsabile nei confronti del Comitato dei ministri (v. Risoluzione CM/Res (2010)12 sullo statuto del Comitato di esperti sulla valutazione delle misure anti-riciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo, adottata dal Comitato dei ministri il 13 ottobre 2010). Ulteriori modifiche allo statuto di MONEYVAL sono state apportate nel 2013 (v. Risoluzione CM/Res (2013) 13) e nel 2017 (v. Risoluzione CM/Res (2017) 19). In particolare – ai sensi dell’art. 1 dello statuto – il Comitato si prefigge di valutare la conformità delle legislazioni nazionali agli standard e alle norme internazionali sul contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, nonché l’efficacia della loro implementazione, formulando a tal fine raccomandazioni alle autorità nazionali per favorire il miglioramento degli ordinamenti interni.
Oltre alle delegazioni degli Stati membri del Consiglio d’Europa sottoposti alla sua valutazione MONEYVAL riunisce i delegati di due ulteriori Stati designati appositamente, per un periodo di due anni rinnovabili, tra quelli che afferiscono al Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI /FAFT) su indicazione della Presidenza di quest’ultimo (art. 3, § 3 dello statuto). Proprio in forza di tale previsione, anche l’Italia integra attualmente – con la Germania – la composizione del Comitato.
Secondo le prescrizioni contenute nell’art. 2 dello statuto, MONEYVAL monitora, attualmente, i sistemi di 28 Stati membri del Consiglio d’Europa che non sono parte del GAFI, ai quali si aggiungono la Santa Sede (incluso lo Stato della Città del Vaticano), Israele e alcune “Dipendenze” della Corona britannica (Guernsey; Isola di Man; Jersey), nonché il territorio di Gibilterra. Altri due Stati (Federazione Russa e Israele) sono sottoposti invece alla valutazione congiunta di MONEYVAL e di GAFI.
Il metodo di lavoro di MONEYVAL si basa su di un processo dinamico di [continua..]