Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Novità sovranazionali (di Lorenzo Agostino e Gianluca Borgia)


Dal Consiglio d’Europa

di Lorenzo Agostino

Cepej: adottato un nuovo strumento per la riduzione dell’arretrato giudiziario

All’esito del suo quarantesimo meeting plenario tenutosi tra il 15 e il 16 giugno 2023, la Commissione per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa (Cepej) ha diffuso un documento utile ad aiutare gli Stati membri a ridurre e a prevenire la formazione dell’arretrato giudiziario.

Prendendo le mosse dai riflessi pregiudizievoli sul diritto ad un equo processo che possono derivare dall’accumularsi di pendenze presso gli uffici giudiziari, la Commissione ha ritenuto opportuno predisporre una strategia a cui i Paesi della c.d. “grande Europa” possono ispirarsi per affrontare la questione.

segue

Prima di dettagliarla, il documento pone l’accento sulle due precondizioni che devono sussistere per strutturare un piano d’azione efficace: per un verso, occorre riconoscere l’esistenza del problema e, per l’altro, è necessario che le volontà di tutte le autorità coinvolte, a partire dai livelli più alti, convergano nella stessa direzione. Soltanto in questo modo è possibile sviluppare una strategia vincente, la cui realizzazione, peraltro, abbisogna di risorse economiche sufficienti, di tempo e di un’istituzione “capofila” che supervisioni l’intero processo. Il metodo proposto dalla Cepej si compone di quattro fasi. La prima consiste nell’identificazione dell’arretrato e nell’analisi delle cause della sua formazione. A tal fine, si deve fare riferimento a taluni indicatori, in parte ormai noti. Si tratta del Clearance Rate – ovverosia il rapporto, da moltiplicare per cento, tra casi decisi e casi in ingresso in un dato periodo – che consente di valutare la capacità del sistema giudiziario di gestire il carico di lavoro; del Disposition Time – cioè il rapporto, moltiplicato per trecentosessantacinque, tra fascicoli pendenti al termine di un anno e il numero di quelli chiusi nello stesso periodo – che permette di stimare quanti giorni sono necessari per decidere una controversia; del numero di casi in ingresso, risolti e pendenti per giudice. Per determinare con maggiore precisione la sussistenza, l’entità e la localizzazione dell’arretrato, è poi importante raccogliere informazioni a vario livello, dovendosi prendere in considerazione la situazione nazionale, i singoli gradi di giudizio e le diverse tipologie di regiudicande. Per ognuno di questi livelli occorre rilevare i dati relativi al case-flow, provvedendosi alla stima, nell’ambito di un determinato periodo di riferimento, del numero totale di casi pendenti all’inizio e al termine di tale lasso temporale, del numero di casi in ingresso e del numero di casi risolti; all’age of cases, venendo in gioco tanto i fascicoli ancora aperti, quanto quelli risolti, entrambe le categorie da suddividere per “fasce di età” in relazione all’anno in cui la causa è stata avviata; ai backlog cases, ossia ai casi che non sono stati definiti entro un termine prestabilito; alla durata dei procedimenti, avendo riguardo alla durata media dei casi pendenti e di quelli conclusi; alle risorse umane e materiali disponibili. Infine, sempre nell’ambito della prima fase della strategia, il documento suggerisce di procedere ad un’analisi legale e organizzativa del sistema giudiziario, che può essere utile a identificare le ragioni alla base della formazione dell’arretrato. Dovranno essere presi in esame, in particolare, il contesto normativo e le regole procedurali, la dotazione [continua..]

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Fascicolo 5 - 2023