argomento: corti europee - indagini preliminari e difensive

Articoli Correlati: individuazione del sospettato - impiego della tecnologia di riconoscimento facciale - necessità di un alto livello di giustificzione in una società democratica

Corte e.d.u., 4 luglio 2023,  Glukhin  c. Russia

Parole chiave:  individuazione del sospettato - impiego della tecnologia di riconoscimento facciale - strumento fortemente intrusivo – necessità di un alto livello di giustificazione in una società democratica

Un cittadino russo, autore di una manifestazione politica solitaria, tenuta all’interno della metropolitana di Mosca senza creare alcun pericolo per la sicurezza dei trasporti e l’ordine pubblico, veniva condannato per un illecito amministrativo non avendo provveduto a comunicare in via preventiva la sua protesta pacifica. Ai fini dell’accertamento di responsabilità erano utilizzate le riprese delle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso, presenti nella stazione della metropolitana, che avevano “immortalato” il transito del ricorrente. Nello specifico, processando i relativi fotogrammi registrati  tramite  tecnologia di riconoscimento facciale,  la polizia riusciva in brevissimo tempo a identificare,  localizzare e arrestare  il ricorrente medesimo. Secondo la Corte di Strasburgo, il trattamento dei dati personali biometrici  del soggetto si è tradotto in una interferenza ingiustificata nel rispetto del suo diritto alla vita privata. La tecnologia del riconoscimento facciale dal vivo, infatti,  in quanto strumento particolarmente intrusivo, esige un alto livello di giustificazione per risultare necessario in una società democratica. Tale requisito - affermano i Giudici - non è tuttavia ravvisabile nel caso di specie, in quanto il manifestante veniva multato per un illecito minore, che non aveva determinato alcuna situazione di pericolo.