Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Novità sovranazionali (di Daniela Vigoni)


Il carcere e l’emergenza covid-19: le misure sollecitate dagli organismi internazionali Sono evidenti i pericoli che derivano dalla pandemia di Coronavirus in una comunità artificiale, chiusa e regolata da rigide regole come il carcere, in cui si devono implementare ulteriori eccezionali disposizioni a tutela della salute nella prospettiva non solo individuale, dei singoli detenuti e del personale di settore, ma anche collettiva, della comunità penitenziaria e dell’intera popolazione. Coniugare sicurezza e salute è tanto più complicato nei Paesi in cui sovraffollamento carcerario e precarie situazioni igienico-sanitarie aggravano le difficoltà concrete di mettere in atto le modalità di distanziamento: le misure di prevenzione, protezione e controllo, infatti, rischiano di comprimere i diritti dei detenuti, rendendoli ancor più vulnerabili ed esponendoli anche al pericolo di maltrattamenti. Un quadro generale della popolazione carceraria, riferito a quei Paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa, emerge da SPACE I – 2019 – Council of Europe Annual Penal Statistics: Prison populations, a cura di M.F. Aebi e M.M. Tiago, 2020, Strasburgo (per una sintesi, sempre a cura degli stessi autori del gruppo di ricerca dell’Università di Losanna che lavora al progetto Space, v. Prisons and Prisoners in Europe 2019: Key Findings of the SPACE I report). Il corposo rapporto, dalla cadenza annuale, è ricco di dati, statistiche e informazioni relativi alla presenza di detenuti nelle carceri europee: si riportano schede, tabelle e grafici, con le relative delucidazioni, circa il numero dei detenuti, distinguendo sulla base dell’età, del genere, della nazionalità, del loro status detentivo, dell’entità della pena, della tipologia di reato, della densità e del sovraffollamento della popolazione carceraria. Ulteriori elementi di raffronto riguardano il personale impiegato e i costi del sistema penitenziario. Dall’indagine – effettuata sulla base delle risposte ai questionari inviati da 50 delle 52 amministrazioni penitenziarie nei 47 Stati Membri del Consiglio d’Europa – risulta che, al 31 gennaio 2019, vi erano 1.540.484 persone detenute; pari a una media di 106 detenuti su 100.000 abitanti, sia pur con significative variazioni (dal minimo del 2,9% di San Marino al massimo del 386,1% della Russia; per l’Italia il tasso è del 99.6%). La percentuale di coloro che sono in carcere da imputati si assesta al 22% (per l’Italia, il tasso è del 33%); questi dati, però, peccano per difetto, in quanto alcuni Stati includono fra i condannati anche quelli nei cui confronti sia stata pronunciata una condanna non definitiva. Emerge, poi, che in 15 Stati membri del Consiglio d’Eu­ropa si registrano condizioni di sovraffollamento: pur a fronte di dati anche in questo caso [continua..]

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