Il lavoro indaga i confini del diritto di difesa del soggetto terzo intestatario del bene oggetto della confisca di prevenzione. Il tema è centrale poiché il terzo, ritenuto fittizio intestatario del bene, subisce pregiudizi dagli effetti del provvedimento ablatorio, dall’applicazione in sede cautelare sino alla misura definitiva della confisca. L’analisi muove dal ...
di Teresa Bene, Professoressa ordinaria di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Napoli Federico II
La tabella di marcia della Commissione europea sull’accesso ai dati per finalità di law enforcement
Con una comunicazione (COM(2025) 349 final) del 24 giugno 2025, la Commissione europea ha adottato una «[r]oadmap for lawful and effective access to data for law enforcement».
Sebbene tutti i più gravi reati lascino tracce digitali e l’85% delle indagini si ...
di Lorenzo Agostino
Violenza sulle donne ed inedita figura dello psicologo forense
«Introduzione della figura dello psicologo forense e modificazioni al codice di procedura penale e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza contro le donne e di genere»: questo il titolo dell’apprezzabile – non senza qualche riserva – progetto di legge S. 1517, di iniziativa ...
di Orietta Bruno
Effettività delle indagini: tutela del diritto alla vita e accertamento del nesso causale e della posizione di garanzia nei reati connessi all’esercizio di attività pericolose
(Corte e.d.u., 27 marzo 2025, Laterza e d’Errico c. Italia)
Nel caso in esame la Corte e.d.u. si è occupata di un ricorso proposto da due prossimi congiunti di un lavoratore deceduto nel ...
di Giulia Coretti
L’estensione applicativa dell’illecito di favoreggiamento dell’ingresso illegale nel territorio di uno Stato membro e gli effetti sul diritto penale italiano
(Corte di giustizia UE, Grande Sezione, 3 giugno 2025, causa C-460/23)
di Veronica Tondi
La Grande Sezione della Corte di giustizia, pronunciandosi su due questioni pregiudiziali sollevate dal Tribunale di Bologna, ha ...
di Elisa Grisonich e Veronica Tondi
La Corte costituzionale estende i termini per il reclamo sui permessi di necessità
(C. cost., 3 giugno 2025, n. 78)
Con la sentenza n. 78/2025, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 30-bis, comma 3, l. n. 354/1975 (l. ord. pen.), nella parte in cui fissa in ventiquattro ore il termine per il reclamo del detenuto contro diniego di permesso ...
di Laura Capraro
Appellabile dalla parte civile la sentenza di proscioglimento del giudice di pace per reati puniti con pena pecuniaria o alternativa
(Cass., sez. un., 23 giugno 2025, n. 23406)
Alle sezioni unite è stata rimessa la seguente questione: «se, anche dopo la riforma di cui al d.lgs. n. 150/2022, la sentenza di proscioglimento pronunciata dal giudice di pace per un reato punito con pena ...
di Paolo Troisi
Il rifiuto di conversione della pena detentiva breve in pena pecuniaria
Cass., sez. V, 21 maggio 2025, n. 19039
La sostituzione delle pene detentive brevi è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, che nell’esercizio del potere di sostituzione, deve tenere conto dei criteri indicati nell’art. 133 c.p., secondo il disposto dell’art. 58 della l. n. 689/1981, e ...
di Paola Corvi
M. Bortolato-E. Vigna, Oltre la vendetta. La giustizia riparativa in Italia, Bari-Roma, Laterza, 2025, pp. 3-142
L’urgenza di individuare nuove alternative alla «vendetta pubblica» (M. Bortolato-E. Vigna, Vendetta pubblica. Il carcere in Italia, Roma-Bari, Laterza, 2020, passim) si è concretizzata con l’introduzione del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha ...
di Erica Sangiovanni
La Suprema Corte di cassazione affronta la questione della legittimazione ad impugnare il sequestro preventivo a fini di confisca di beni oggetto di contratto di leasing, muovendo dall’orientamento consolidato in materia e svolgendo precisazioni che suggeriscono talune riflessioni sistematiche sulla tutela dell’indagato-imputato e dei terzi in buona fede nel settore di cui si discute.
di Michele Pisati, Assegnista di ricerca in Diritto processuale penale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Le novità apportate alla messa alla prova minorile dal c.d. decreto Caivano giungono all’attenzione della Consulta, chiamata a valutare se il regime ostativo di cui l’art. 28, comma 5-bis, d.p.r. n. 448/1988 sia immediatamente applicabile ai procedimenti pendenti, secondo la regola del tempus regit actum.
La Corte costituzionale, valorizzando, da un lato, l’intima ratio ...
di Francesca Delvecchio; Ricercatrice di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Bari “A. Moro”
Nel solco di una intemperie giurisprudenziale sempre più antiformalistica, la Corte di cassazione, pur riconoscendo nella nullità a regime intermedio la sanzione processuale da ricollegare alla sentenza non tradotta nei confronti di imputato alloglotto ex art. 143 c.p.p., esclude nondimeno la sussistenza del vizio per assenza di pregiudizio effettivo al diritto di difesa; fattore, ...
di Giuseppe Chiapparo, Dottorando di ricerca in Diritto processuale penale – Università LUMSA di Palermo
Il presente contributo prende le mosse dall’art. 220 disp. att. c.p.p., norma che, nel disciplinare i rapporti tra procedimento penale e attività ispettive e di vigilanza, mira a scongiurare il pericolo che il giudice formi il proprio convincimento attraverso l’indiscriminata acquisizione nel processo dei dati acquisiti nell’ambito degli accertamenti amministrativi. ...
di Gaia Nicolicchia, Dottoranda di ricerca – Università LUMSA di Palermo
Con la pronuncia in commento, la Corte europea dei diritti dell’uomo si è inserita nell’intramontabile dibattito sugli scopi e la natura della confisca di prevenzione italiana, accedendo alla lettura civilistica che attribuisce alla misura funzione ripristinatoria. Una ricostruzione, quella dei giudici di Strasburgo, che non scioglie tutti i nodi problematici che assillano il ...
di Eliseo Davì, Magistrato e Dottorando in diritto penale – Università degli Studi di Palermo
A fronte di una divergenza tra la giurisprudenza civile e quella penale, dopo aver ricostruito il contesto in cui si colloca il thema decidendum, le sezioni unite, accogliendo l’orientamento maggioritario, stabiliscono che non può legittimamente invocarsi l’esimente del diritto di cronaca giudiziaria ove si attribuisca a un soggetto, direttamente o indirettamente, la falsa ...
di Daniele Piva, Professore associato di Diritto penale – Università degli studi Roma Tre
Il contributo affronta il delicato rapporto tra detenzione domiciliare speciale e paternità. La legge penitenziaria svilisce il ruolo del padre, che può acquistare rilievo, di regola, soltanto se le cure materne mancano. Alle madri, invece, è concessa la possibilità di accesso alla speciale forma di esecuzione extramuraria, anche indipendentemente dalla prova ...
di Lorenzo Pulito, Ricercatore di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Il “percorso di rieducazione del minore”, ex art. 27-bis d.p.r. n. 448/1988, si presenta come una messa alla prova pretrial da utilizzare per i reati connotati da scarso allarme sociale, per i quali offre una nuova risposta di diversion, basata su parametri di carattere retributivo anziché di restorative justice. Un prevedibile intervento della Consulta (sentenza n. 23 del 10 ...
di Marilena Colamussi, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Bari “A. Moro”
Il panorama giuridico europeo, tradizionalmente connotato da un quadro normativo frammentato e strutturalmente limitato, ha frequentemente ostacolato l’efficace trasferimento dei procedimenti penali tra gli Stati dell’Unione. Parallelamente, le discipline processuali domestiche si sono palesate insufficienti a eradicare le complessità insorgenti dalla cooperazione giudiziaria ...
di Xènia Gordo Alarcón, Ricercatrice di Diritto processuale penale - Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza
A seguito della sentenza della Grande Sezione della Corte di giustizia dell’Unione europea del 4 ottobre 2024, proc. C-548/21, l’interprete deve porsi il problema delle ricadute effettive che tale pronunzia può avere nell’ordinamento nazionale italiano in tema di accesso ai dati del cellulare da parte degli organi inquirenti, ai fini dell’acquisizione di elementi di ...
di Pasquale Raucci, Assegnista di ricerca in Diritto processuale penale – Università degli Studi del Molise, Dottore di ricerca in Diritto processuale penale – Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli
L’ applicazione dell’ulteriore sconto di pena di un sesto, quando contro la sentenza di condanna in esito al giudizio abbreviato non venga proposta impugnazione dall’imputato o dal suo difensore, non manca di creare concreti problemi operativi in fase esecutiva: anche dopo l’intervento correttivo effettuato con il d.lgs. n. 31/2024 e la declaratoria ...
di Daniela Vigoni, Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Milano
L’accordo sui motivi di appello si pone in rapporto di continuità con la logica del secondo grado di giudizio e al tempo stesso con i principi che informano il modello accusatorio del rito penale. Elementari esigenze di tutela del principio di legalità postulano l’osservanza delle norme di carattere generale poste a tutela di interessi indisponibili, la cui applicazione ...
di Elena Maria Catalano, Professore associato di diritto processuale penale – Università dell’Insubria
Il presente lavoro si propone di esaminare le condizioni di legittimità dell’uso dei dati personali nei procedimenti penali. L’analisi si concentra sul sistema eurounitario e, in particolare, sui recenti approdi raggiunti dalla giurisprudenza della Corte di giustizia nella materia de qua. Tratteggiato un quadro sistematico dei principi affermati dai giudici di Lussemburgo, con ...
di Luigi Parodi, Dottorando di ricerca in Security and Law – Università degli Studi di Genova