Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Rassegna bibliografica (di Marilena Colamussi)


D. Certosino, Persona in vinculis e diritto al colloquio, Bari, Cacucci, 2020, pp. 1-209 Il volume approfondisce il tema del “diritto al colloquio” del detenuto, espressione dell’inviolabilità delle garanzie difensive nelle forme del colloquio con il difensore, e della tutela della dignità e dello sviluppo della persona, per quel che concerne i dialoghi con altri soggetti, come i familiari, i garanti dei detenuti e i parlamentari. La prima parte dello studio è dedicata ai colloqui tra persona in vinculis e difensore, in fase cautelare ed esecutiva. L’approccio è costantemente rivolto a misurare se, come e quanto, l’assetto normativo attuale risponda alla tutela dei valori in gioco. Il diritto al colloquio del detenuto non solo non può essere negato – salvo che non sussistano specifiche, tassative e proporzionali esigenze di sicurezza – ma deve essere assicurato dal legislatore, chiamato a definire le condizioni essenziali di luogo, di tempo e di modo per favorirne lo sviluppo. In termini generali, l’evoluzione normativa della materia è segnata da momenti di pressante compressione del diritto al colloquio, mentre la riforma Orlando, intervenuta sull’art. 104, comma 3, c.p.p., segnala un ripristino delle garanzie. Le stesse conclusioni non si traggono con riferimento alla riforma del sistema penitenziario, che ancora risente di tanti profili lacunosi, lucidamente evidenziati dallo studio. Nella seconda parte, l’Autrice si sofferma sui “dialoghi con altri soggetti”, mettendo subito in luce l’importanza delle relazioni e dei contatti utili a preservare i rapporti familiari, con i conviventi, con i minorenni che necessitano di particolari cautele, anche nelle modalità diverse dal contatto fisico (colloqui telefonici, epistolari, con skype), per poi giungere al tema dei “colloqui intimi”, rimasto irrisolto dalla recente riforma. Il saggio evidenzia le difficoltà di natura logistica, economica e, da ultimo, quelle causate dal­l’emergenza epidemiologica da Covid-19, che hanno inciso negativamente sul diritto al colloquio del detenuto e che sono state in parte superate mediante l’utilizzo della piattaforma Skype for business. Uno spazio significativo è dedicato anche ai colloqui con i garanti dei diritti dei detenuti, che operano a livello locale e nazionale, nonché quelli di confronto con i parlamentari, per rimarcare l’importanza dell’ascolto della voce di chi vive “dentro” le mura, ed è pur sempre titolare di diritti e bisogni comuni e, al contempo, diversi rispetto a quelli di altri cittadini, che meritano di essere salvaguardati.   S. Lorusso (a cura di), Il fragile mosaico delle garanzie difensive. Dalla legge Orlando alle scelte della XVIII legislatura, Torino, Giappichelli, 2020, pp. 1-368 La riforma [continua..]

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Fascicolo 6 - 2020