Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Rassegna bibliografica (di Giuseppe Mastromarco)


Larussa, P. Pellegrinelli (a cura di), Le prove digitali nel processo. Analisi della normativa e relativo utilizzo nel processo civile e penale, Milano, Wolters Kluwer, 2023, pp. 1-196

L’impatto delle nuove tecnologie sulle vite umane è dirompente. Lo sviluppo dell’informatica e del­l’intelligenza artificiale, insieme alla pervasività dei social media, sono destinati a segnare radicalmente il volto della nostra epoca. Fisiologicamente, il sistema giuridico e – specificamente – quello processuale devono confrontarsi col nuovo che avanza, individuando (se non, addirittura, coniando) le categorie più adeguate a farvi fronte.

Questa esigenza accomuna tanto il segmento processual-civilistico quanto quello processual-penalistico, entrambi chiamati – mutatis mutandis – a fare i conti con un’au­tentica rivoluzione culturale. Il testo curato da Anna Larussa e Piera Pellegrinelli nasce da questa premessa, allo scopo di definire lo spazio (e lo statuto) della tecnologia nel processo, con particolare riguardo al sistema probatorio. Si tratta, essenzialmente, di ricostruire i termini operativi che assicurino la genuinità e la conseguente utilizzabilità della prova digitale nel corso del processo. Dalle premesse costituzionali all’inquadramento di sistema, si transita verso un maggior grado di approfondimento attinente il diritto positivo e quello giurisprudenziale a tema “prova digitale”. Esaminati i profili problematici legati all’utilizzo istruttorio di instagram e facebook, anche in riferimento al giudizio di separazione personale tra i coniugi, si passa alla trattazione di carattere strettamente processualpenalistico. Infatti, l’opera è agevolmente divisibile in due macrosezioni: la prima, più ampia, a trazione strettamente civilistica; la seconda, di natura criminalistica. D’altro canto, il digitale abbraccia trasversalmente i settori dell’ordi­namento con la stessa potenza con cui s’insinua in ogni ambito dell’esperienza umana. Gli approfondimenti su PCT, deposito e firma digitale, esprimono pure la relazione funzionale tra tecnologia e sistema giudiziario, conferendo all’opera un taglio applicativo che la rende particolarmente appetibile per l’operatore pratico. Invero, non si tratta solo di capire come inquadrare le innovazioni tecniche dal punto di vista probatorio, ma occorre uno sguardo “esterno” sul fenomeno. Si mira pure a ricostruire le soluzioni con cui, opportunamente, il legislatore ha inteso digitalizzare l’attività giudiziaria stessa. Si punta, in altri termini, a scandagliare la biunivocità con cui processo e innovazione tecnologica si rapportano vicendevolmente. Una tendenza che, verosimilmente, non potrà che rafforzarsi negli anni a venire. Dall’approfondimento in punto di digital forensics allo studio della dinamica dell’acquisizione e della valutazione probatoria, i capitoli d’interesse penalistico concludono un libro versatile, capace di confrontarsi coi grandi temi della modernità giuridica. Dati, prove digitali, social network e informatica forense sono infatti destinati a dar corso ad un’invasione di campo sempre più ampia, mettendo in crisi l’ordinario modo di concepire le categorie tradizionali e l’esperienza giudiziaria tutta, a prescindere dal settore considerato. Occorre, allora, farsi trovare pronti, al fine di assicurare – da un lato – il rispetto delle garanzie e, dall’altro, un proficuo utilizzo delle innegabili [continua..]

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Fascicolo 2 - 2024