Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Rassegna bibliografica (di Marilena Colamussi)


Teresa Alesci, Spazio giudiziario europeo. Percorsi interpretativi per la creazione di un sistema cautelare, Milano, Wolters Kluwer-Cedam, 2020, pp. 1-239. Dinanzi alla crescente espansione della criminalità transnazionale, l’Autrice si sofferma sulla necessità di un sistema cautelare di contrasto, unitario ed efficace, che sia espressione della cooperazione giudiziaria tra gli Stati europei. Lo studio si sviluppa in tre tappe fondamentali che muovono dalla disamina delle garanzie primarie su cui è incentrato il sistema cautelare (personale e reale): dalla inviolabilità della libertà personale alla presunzione di non colpevolezza; dalla tutela della proprietà alla lenta erosione del principio della intangibilità della res; dall’esigenza di armonizzazione alla denuncia dell’incompleta diffusione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie. È proprio il principio del mutuo riconoscimento che assurge a pietra miliare della cooperazione giudiziaria nell’Unione Europea, in quanto presuppone reciproca fiducia nei rispettivi ordinamenti penali ed è il più efficace très d’union tra le legislazioni nazionali dei Paesi membri. Questo è solo il punto di partenza per la costruzione di uno spazio giudiziario europeo fecondo, in grado, segnatamente, di incentivare e semplificare la sinergia tra le Nazioni. Quale significativo passo avanti verso l’armoniz­za­zione delle normative processuali è indicato il Trattato di Lisbona, che traccia una road map sui diritti fondamentali della persona sottoposta alle indagini e dell’imputato (diritto all’interpretazione e alla tra­duzione dei procedimenti penali, diritto all’informazione, diritto all’assistenza difensiva anche nei procedimenti di esecuzione del mandato di arresto europeo), nonché della persona offesa dal reato, facendo apprezzare un’inedita prospettiva vittimologia. Particolare attenzione è dedicata alla verifica degli strumenti che rendono efficace la tutela della riservatezza e dell’anonimato nella prospettiva di elaborare un sistema cautelare a vocazione europea. Punto nevralgico è la circolazione nello spazio giudiziario europeo dei provvedimenti restrittivi della libertà personale di natura provvisoria, quando la responsabilità penale non è stata ancora accertata in termini definitivi, oltre ogni ragionevole dubbio, e i dati personali del destinatario della misura “transitano” tra le autorità giudiziarie in assenza di un effettivo controllo. La seconda parte del volume, in termini più pragmatici, è dedicata alla circolazione dei provvedimenti cautelari secondo la disciplina europea, come recepita nel tessuto normativo interno, evidenziando le peculiarità del mandato di arresto europeo, i profili di [continua..]

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