La riforma complessiva che si sta delineando in questi mesi in ambito penale, non sempre chiara nei contenuti e che dovrebbe impegnare il Parlamento e il Governo anche nei prossimi mesi, pare presentare due anime di non facile composizione.
Da un lato, si adottano misure immediate e dettate dall’emergenza che, seppur ispirate da lodevoli intenzioni, amplificano le aporie di sistema. ...
di Gianluca Varraso
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE I, SENTENZA 26 GIUGNO 2014, N. 27879 – PRES. GIORDANO; REL. MAGI
Non è consentito l’esercizio del potere istruttorio ex officio, di cui all’art. 507 cod. proc. pen., al fine di recuperare al fascicolo del dibattimento un atto ontologicamente irripetibile del medesimo procedimento (nella specie, intercettazione telefonica) dichiarato ...
La Suprema Corte censura la deriva applicativa di cui alla sentenza di merito e ribadisce i limiti insuperabili all’esercizio del potere di completamento istruttorio che l’art. 507 c.p.p. assegna al giudice. In particolare, non sarà possibile disporre d’ufficio l’acquisizione al fascicolo del dibattimento di una prova già dichiarata inutilizzabile a seguito ...
di Irene Guerini
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 26 GIUGNO 2014, N. 36847 – PRES. SANTACROCE; REL. CONTI
L’ipotesi di incompatibilità del giudice derivante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 371 del 1996 – che ha dichiarato la incostituzionalità dell’art. 34, comma 2,c.p.p.”nella parte in cui non prevede che non possa partecipare al giudizio nei ...
La Corte di cassazione attesta il rilievo che ha la valutazione operata in sede di applicazione della pena su richiesta ai fini dell’imparzialità del giudice, tanto da costituire evidente motivo di incompatibilità nei procedimenti a carico dei concorrenti nel medesimo reato. Tuttavia la decisione, riconducendo la fattispecie nell’astratta sfera operativa della ...
di Lucia Iandolo
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. I, SENTENZA 4 GIUGNO 2014, N. 23333 – PRES. SIOTTO; REL. MAGI
La disposizione dell’art. 263, comma 3, c.p.p., richiamato in sede esecutiva dall’art. 676, comma 2, c.p.p., secondo la quale il giudice penale, adito per la restituzione dei beni sequestrati, rimette le parti davanti al giudice civile in caso di controversia sulla proprietà dei beni, ...
L’art. 263, comma 3, del codice di rito è una norma che non brilla di certo per chiarezza di formulazione. Ciò comporta il sorgere di incertezze interpretative che sono quanto mai pericolose per la prassi, venendo in gioco peraltro diritti di rango costituzionale, che non possono e non devono essere limitati dalla giurisprudenza di legittimità. Le questioni che vengono ...
di Roberto De Rossi
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 1° APRILE 2014, N. 2487 – PRES. SQUASSONI; REL. FRANCO
In materia di sequestro per violazioni tributarie, gli elementi raccolti durante gli accessi, le ispezioni e le verifiche compiute dalla Guardia di Finanza per l’accertamento dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette sono sempre utilizzabili quale notitia ...
La Suprema Corte ribadisce la natura amministrativa dell’autorizzazione emessa dal procuratore della Repubblica ex art. 52 del d.p.r. 633/1972, in materia di violazioni tributarie, ed esclude l’esperibilità della richiesta di riesame avverso tale provvedimento. La soluzione prospettata dalla Corte, tuttavia, mostra delle criticità in ordine alle sanzioni ...
di Teresa Alesci
La messa alla prova per gli adulti rappresenta una “rivoluzione culturale” prima ancora che giuridica; ad ispirarla, tuttavia, non già la volontà di realizzare un effettivo recupero sociale dell’autore del reato, quanto la necessità di deflazionare il carico giudiziario e ridurre il sovraffollamento carcerario. Ma la natura incerta dell’istituto, ...
di Lorenzo Pulito
Le esigenze preventive e probatorie che si annidano nel composito (e deregolamentato) “macrocosmo informatico” costituito dalla rete internet (im)pongono con impellenza all’attenzione dell’interprete e del legislatore istanze di adeguamento del dato normativo di riferimento. Nel silenzio legislativo, la giurisprudenza ha adottato, pur non senza disagio, soluzioni ...
di Antonino Pulvirenti
La rescissione del giudicato è un istituto di nuovo conio, introdotto dall’art. 11 l. 28 aprile 2014, n. 67, in funzione oggettivamente complementare rispetto ai nuovi “meccanismi” del procedimento in absentia. L’art. 625-ter c.p.p., che ne costituisce la matrice ed è disposizione contenutisticamente essenziale, lascia irrisolte alcune questioni ...
di Gianrico Ranaldi
Attualmente, l’idea del giusto processo penale si concreta in un adeguato equilibrio tra efficienza e garanzie. In tema di efficienza, diventano particolarmente apprezzati i modelli processuali che si impegnano a favore dell’agilità, della semplificazione e di una giustizia penale sviluppata in tempi ragionevoli. In questo contesto si colloca il processo rapido per reati ...
di Ignacio Flores Prada