Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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L'accesso alla casella e-mail e l'acquisizione dei contenuti: un delicato inquadramento normativo (di Giorgia Padua)


L’evoluzione di una disciplina che cerca di stare al passo con i tempi scanditi dall’innovazione tecnologica, nonché la vulnerabilità propria dei diritti difensivi nella fase delle indagini preliminari, esortano all’individuazione di un bilanciamento fra le contrapposte esigenze di accertamento della responsabilità e di tutela delle prerogative individuali, al fine di scongiurare una sproporzionata compressione dei valori costituzionali in gioco.

In considerazione della natura versatile dei messaggi di posta elettronica, il ventaglio normativo di riferimento è variegato e coinvolge una pluralità di mezzi di ricerca probatoria. Il principale problema si pone, tuttavia, con riguardo alle modalità investigative che non trovano riscontro in un modello legale, messe in atto per mezzo di strumenti tecnologici altamente intrusivi.

Accessing to the e-mail account and acquiring messages: the delicate identification of a legal framework

Both the evolution of the regulation in a technological sense and the vulnerability of defensive guarantees during investigations urge to balance the opposing needs of determining the liability and protecting individual rights, in order to prevent unjustified constrictions of constitutional values.

In the light of the versatile nature of e-mail contents, the legal framework involves a wide range of different means for searching evidences. However, the main problems occur with regard to atypical methods of investigation, especially those that use highly invasive technological tools.

 
LA POSTA ELETTRONICA COME ESEMPIO DI DIGITAL EVIDENCE: LE RAGIONI DI UNA RIFLESSIONE Con la inarrestabile diffusione delle tecnologie informatiche, si assiste alla progressiva perdita della originaria linearità di alcuni paradigmi normativi processualpenalistici, a fronte della mutevolezza di un apparato di regole giuridiche che rincorre le più evolute forme di interazione sociale e le più ardite esternazioni dell’identità personale. Alla luce dell’esponenziale sviluppo scientifico-tecnologico, infatti, la digitalizzazione della dimensione e delle attività umane ha contribuito non solo alla nascita delle recenti fattispecie di criminalità informatica, ma è anche divenuta il sostrato per l’emersione di nuove modalità di commissione di reati già noti [1], con ciò imponendo un potenziamento delle indagini. In tale prospettiva, l’introduzione in campo investigativo delle più evolute forme di tecnologia informatica si qualifica, allora, come un recupero dell’efficacia dei tradizionali mezzi di ricerca della prova. I nuovi prodotti dell’era digitale diventano, in tal modo, nel contesto processuale, le “armi” e gli “scudi” attraverso cui si gioca la competizione fra le parti: preziosa occasione investigativa di pervenire alla ricostruzione del fatto e all’accertamento della responsabilità, per gli inquirenti; elemento di rivendicazione della riservatezza e baluardo dell’affermazione del diritto di difesa, per l’imputato. Una simile tensione impressa al principio di parità delle parti processuali, spesso diretta conseguenza di un co­involgimento poco attento della digital evidence, ha, quindi, reso necessari plurimi interventi di interpolazione e rifinitura da parte del legislatore, funzionali ad un livellamento di garanzie e prerogative. Questa spinta verso una frontiera tecnologica del processo penale ha, infatti, imposto alla normativa in materia di acquisizione probatoria un ripensamento di alcune sue formule, nel congiunto tentativo di minimizzare le lacune e rafforzare la funzione di sicurezza sociale, senza che ciò si traduca in una sterilizzazione del dato garantista. In una simile prospettiva, occorre, dunque, innanzitutto affrontare le difficoltà che attengono all’ido­neità delle procedure a garantire i principi relativi all’attendibilità dell’accertamento penale [2]. A ben vedere, infatti, le direttrici lungo cui si snoda l’attività investigativa di matrice informatica sono necessariamente improntate all’integrità del dato digitale e alla conseguente affidabilità del risultato probatorio. Ciò comporta che, anche con riferimento alla digital evidence, le tendenze che si riscontrano sono, da un lato, la “scientizzazione” del processo, da leggersi [continua..]

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Fascicolo 3 - 2018